TEMA PRIMO

Qui si ragiona di chi, lavorando per il proprio successo e per quello delle persone che ha intorno, sa trovare sempre una parola di conforto oppure una soluzione rapida in caso di problemi

PRIMA NOVELLA

Quando è vero che “L’essenziale è invisibile agli occhi”
di Adriana L.


Lia Grandi. Un nome, una forza. Una forza capace di vincere tutto. O meglio, di voler
vincere sempre a tutti i costi. Forse però non è sempre così facile riuscirci. È davvero
possibile farcela sempre? Non farsi mai prendere dall’ansia oppure, magari, venire
distratti dall’obbiettivo? O avere un po’ di ingenuità?
Lia Grandi è una ragazza di 15 anni, un’adolescente. Ogni volta che c’è un problema o
deve aiutare qualcuno, si sforza in tutti i modi di riuscirci e pare che ci riesca sempre.
Frequenta una scuola di canto perché da grande le piacerebbe fare la cantante. Ha
una bella voce e tante altre qualità per poter stare su un palcoscenico e lasciare tutti
a bocca aperta. Ovviamente frequenta questa scuola ma anche il liceo classico. Non
le mancano degli hobby, come fare sport o ascoltare musica e ovviamente…fare
shopping e uscire con qualche amico! Peccato che non abbia molte amiche, forse
perché è una persona facilmente invidiabile. Sembra non avere difetti, anche se
chiunque ha un suo punto debole. A scuola è brava e riesce a prendere il massimo dei
voti.
Tra i suoi compagni di classe,
ha stretto con il ragazzo più secchione della classe, Riccardo; il classico genio, sbadato però nelle cose più sciocche della vita. Se ad
esempio gli chiedi: “Mi presti la tua penna rossa?” Risponde: “La mia?” oppure “Di
che colore?” Una di quelle persone che vivono nel libro che stanno leggendo…chissà
se anche lui, come tutti gli altri ragazzi, guarda siti porno sul cellulare. Non si può mai
sapere cosa fa, quando non studia.
Lia si intende con lui alla perfezione di tutto ciò che riguarda l’ambito scolastico, ma
la fa anche ridere e distrarre dalla sua solitudine, proprio per quanto sa essere buffo.
In realtà vorrebbe avere questo tipo di rapporto con il ragazzo che le piace, Thomas.
Un ragazzo affascinante, il più bello della sua classe, che tutte le sue compagne di
classe vogliono. Gli vanno tutte dietro, ma lei no. Lei preferisce stare con Riccardo
piuttosto che andargli dietro solo per farlo sentire “il più bello del mondo”.
Effettivamente è uno che se la crede troppo per i suoi gusti, ma dentro di sé sa che le
piacerebbe tanto baciarlo o stare con lui.
È mattina. La voce solita, di sua madre, la invita ad alzarsi facendole credere che
rischia di perdere l’autobus delle 8, perché sono le
7.50 (ma in realtà sono ancora le 7,00). Lia si alza, guarda l’orologio e dice:
“Mi vuoi far venire un infarto? C’è una bella differenza dalle 7,00 alle 7.50!”
“Se non lo dico, tu non ti sbrighi mai!” – controbatte sua madre.
Si siedono a fare colazione e Lia improvvisamente scoppia a ridere; la madre la guarda
interrogativa e Lia le spiega: “Beh stavo pensando a ieri, quando Riccardo, mentre mi
diceva ‘Ciao, a domani’ è scivolato su un foglio a terra e mi ha detto: “Forse dovrei
stare più domani! Anzi no, più attento!”
La madre sorride, ma scuote la testa: “Vedo che ti fa abbastanza divertire, ma quello
che mi chiedo è perché abbia sempre la testa da un’altra parte.”
Lia, appena arrivata di fronte al cancello della scuola, stranamente non vede Riccardo,
forse è un po’ in ritardo. C’è Thomas. E’ imbarazzata. Non sa nemmeno lei con che
faccia varcherà la soglia di quel cancello.
“Ciao Lia, sei felice di trovare me e non il secchione usa e getta?”
“Non chiamarlo così, è come se…se lo stessi dicendo a me perché…bè prendo i suoi
stessi voti.”
“Scusami è che…”
Si avvicina a lei. Lia sente il cuore in gola. Non può
accadere quel che pensa. Non può accadere quello che ha sempre voluto, ma allo stesso tempo temuto. E invece sì,
Thomas la bacia. Le sue labbra la fanno rabbrividire, ma non si sottrae. Non riesce a
muoversi, a reagire.
Intanto arriva Riccardo che, quando li vede, si affretta ad entrare a scuola facendo
volutamente finta di niente. Quando stacca le sue labbra da quelle di Lia, Thomas se
ne va dicendo che bisogna entrare perché è suonata la campanella e intanto fa un
cenno alle altre compagne di classe che ridono guardandola e guardando
contemporaneamente il cellulare. Devono averli fotografati, proprio mentre Thomas
la baciava. Oh no, pensa Lia. Ma lui lo sa?
Cerca di non pensarci, entra in classe e va a sedersi vicino a Riccardo. “Buongiorno”
gli sussurra. Nessuna risposta. Al termine della lezione, Lia si rivolge per la seconda
volta a Riccardo chiedendogli di confrontare gli appunti, perché lei questa volta ne ha
presi pochi.
“Non sei stata attenta.” la rimprovera Riccardo.
“Cosa ti prende oggi?” chiede la ragazza.
“Cosa mi prende? Piuttosto cosa TI prende! Sei tu quella che non è stata attenta. Sarà
perché starai pensando a quel Thomas, dopo il suo bacio? Non l’hai fermato. Non hai
pensato che chiaramente lo ha fatto per le tue compagne di classe, le invidiose, che
dovevano trovare un modo per deriderti? Ecco: Lia Grandi questa volta ha perso. Ti
sei cacciata in un bel guaio e non hai tenuto sotto controllo la situazione come
sempre. Ora scusami, ma devo andare. Chiedili a Thomas, gli appunti!... Ah scusa, non
li ha presi perché stava ridendo di te con le altre.”
Lo schiaffo che gli arrivò sul viso, fu istintivo. Persino Lia rimase stupita della sua
reazione.
Riccardo se ne va, senza dire niente. Lei non riesce a credere a quelle parole. Il ragazzo
che sembra uno sbadato, buffo e dolce, che era il suo unico amico, ha reagito così solo
perché si è lasciata baciare da quel Thomas?!
Tornando a casa, capisce che ciò che le ha detto Riccardo è vero. Thomas l’ha presa
in giro. Si rende conto che avrebbe dovuto fermarlo. Ma non ci è riuscita. Stavolta non
ce l’ha fatta. E in più per questo ha anche litigato con Riccardo. Deve andare da lui.
Deve chiarire. Suona il citofono di casa del ragazzo, la madre come sempre la accoglie
e la accompagna in camera di Riccardo. Entra. Riccardo sta piangendo.
“Possiamo parlare...” gli dice Lia.
“Ascolta, tu puoi pensare che io sia uno stupido. Ma lo faccio perché mi distraggo
sempre quando ti guardo. Io ti…io ti amo e mi ha fatto troppo male vedere quel bacio.
Scusa, non avrei dovuto reagire così e parlarti in quel modo.”
Ecco il Riccardo dolce, timido, che mentre le dice quelle parole abbassa la testa.
Questa volta però è serio. Non la fa ridere e non è sbadato. Lia è senza parole. Non
riesce a rispondere. Ma lui continua e, questa volta la guarda negli occhi:
“Ho sempre pensato di essere brutto per te, come lo sono per tutti gli altri. Ho sempre
pensato che non ti sarei mai piaciuto e che mi avresti allontanato se mi fossi
confessato. Perciò mi sono accontentato di rimanere tuo amico. Ora però vorrei una
risposta da parte tua.”
“Io...non so cosa dire!”
“Puoi essere sincera con me, lo sai.”
“Io non so cosa dire semplicemente perché non ho mai pensato che tu mi amassi, l’hai
nascosto così bene! Credimi, tu sei troppo importante per me e me ne sono resa conto
solo ora, quando avevo bisogno di te.”
“A volte, l’essenziale è invisibile agli occhi.”
“Posso baciarti?”
“Cooosa?”
“Baciarti! Voglio baciarti…e se vuoi, anche altro”.
Lei annuisce. Le loro labbra si uniscono in un lungo bacio. Più bello di quello falso
di Thomas.
Riccardo si spoglia e inizia a spogliarla.
“Sei sicura?”
“S...si.”
Lui che si distrae già facilmente a guardarla, figuriamoci ora che è nuda.
“Sei stupenda.”
“Anche tu.”
Lia guarda l’ora. Si accorge che è troppo in ritardo e che dovrà dare spiegazioni a casa.
Ma adesso non le importa più niente, se non stare lì dov’è. Tra le braccia di Riccardo.